GESU' LUCE DEL MONDO

Come Mosè innalzò il serpente nel desrto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perchè chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Per i figli di Israele morsi dai serpenti velenosi del desrto, Mosè offrì la possibilità di salvezza tramite la vista di un serpente di rame. Se l'uomo riesce a sollevare il capo e a guardare in alto, Dio prepara per lui un'alternativa. Non obbliga, è disposizione. Il mistero della libertà umana è quanto di più amorevole un Dio potesse inventare . La scelta di uno sguardo, di un incontrarsi, di una nuova opportunità.. il Figlio dell'uomo nel desrto del mondo sarà innalzato sulla croce come segno di salvezza per tutti coloro che sentiranno il bisogno di continuare a vivere e non si lasceranno andare ai morsi velenosi di scelte sbagliate. Il Cristo è lì; maledetto per chi non ha fede, benedetto per chi crede. Un frutto da scegliere, appeso al legno della vita. Anche noi come gli israeliti nel desrto siamo stati * mosri * dal serpente nell?Eden, e abbiamo bisogno di guardare al serpente di rame innalzato sul legno per non morire; Chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perchè chiunque crede in lui non vada perduta, ma abbia la vita eterna. Dio ci ama con amore di predilezione, un amore tangibile, un amore che parla e opera . Dio ci ha amato al punto tale da vedere morire il Figlio sulla croce. 

Dio, infatti,non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchè il mondo sia salvato per mezzo di lui. Un Dio capace di giudizio perfetto manda il Figlio non per giudicare ma per essere luogo di salvezza. Davvero è necessario azzerare ogni pensiero e sentire di fronte a tanto amore. Solo chi ama può giudicare cioè salvare. Lui conosce la fragilità del cuore umano e sa che la sua immagine offuscata ha possibilità di tornare ad essere nitida, non c'è bisogno di rifarla. La logica della vita non conosce la morte; Dio che è vita non può distruggere ciò che lui stesso ha voluto create, 

Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già condannato, perchè non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. La fede è la discriminante di ogni esistenza. Non credere nel nome dell'unigenito, questa è già una condanna, perchè si esclude dall'amore chi non accoglie l'amore.

E il giudizio è questo; la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perchè le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchè le sue opere non vengano riprovate. L'unico giudizio che investe l'umanità è la chiamata a vivere nella luce. Quando il sole sorge, nulla si sottrae ai suoi raggi e cosi gli uomini. Quando Cristo nasce, nessuno può sottrarsi a questa luce che tutto inonda. Ma gli uomini si sono costruite le case per poter sfuggire alla luce dell'Amore che ovunque si espande, case di egoismo e case di opportunità. Hanno intrecciato tunnel e nascondigli per continuare liberamente a compiere le loro opere. E può un'opera priva di luce dare la vita ?? La luce dell'esistenza ha una sola fonte, Dio. Chi si sottrae alla luce, muore.

Invece chi fa la verità viene verso la luce, perchè appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio. Tutto ciò che cade sotto i raggi dell'amore eterno, si veste di luce, come accade in natura. Sembra che tutto sorrida quando sorge il sole. E le cose che durante il giorno sono familiari e belle, di notte assumono forme che incutono timore per il solo fatto di non essere visibili. Il sole non cambia la forma, ma la esalta nella sua bellezza. Chi vive la verità di se stesso e accoglie le sue fragilità come parametri del suo essere uomo, non ha timore della luce perchè non ha nulla da nascondere. Sa che come creatura opera nella logica del limite, ma questo non sminuisce la grandezza del suo operare perchè la sua vita è un tutt'uno con la verità eterna.

Il giardino diventa un deserto per l'uomo che si allontana da Dio. E nel deserto della sua loibertà senza limiti l'uomo incontra ancora una volta i morsi velenosi del serpente. Dio però non abbandona i suoi figli, e quando si allontanano da lui li segue, pronto a intervenire al bisogno. Un serpente simbolo di guarigione viene innalzato ogni volta che il veleno affievolisce la vita nell'uomo, Cristo Signore. Se l'uomo preferisce guardare a terra e stare nel deserto del suo * faccio da me *, Dio si offre al suo sguardo comunque nel solo modo in cui l'uomo lo riconosce; come il serpente. 

Cristo si è fatto peccato, maledetto, pur di salvare la sua immagine, pur di non lasciar spegnere la vita umana. La condanna non appartiene a Dio, è scelta dell'uomo. Posso non vivere accanto al calore, liberissimo di farlo. Ma ciò comporta il dovermi procurare altro genere di calore, se mi voglio scaldare. Con il rischio di provare il freddo, la fatica, la malattia, la libertà da Dio ha un prezzo di condanna. E' da persone poco intelligenti non usufruire di un bene donato, è semplicemente stolto non accogliere quanto di meglio ci sia per non sentirsi debitori. Nell'ambito dell'amore la parola * debito * non esiste, perchè la gratuità è l'unico vocabolario consultabile. E con la parola gratuità esplode la luce; tutto diventa possibilità e occasione. Opere fatte nelle tenebre oppure opere fatte in Dio; i simulacri di fango dal flebile luccichio di pietre false sono giocattoli pericolosi per chiunque; meglio frequentare la aule piene di sole di un discepolato mai finito  !! Almeno la vita si accresce e la gioia ricolma di bellezza ogni cosa.