BEATO LORENZO MARIA SALVI

Il beato Lorenzo Maria di S. Francesco Saverio ( Salvi ) nacque a Roma il 30 ottobre 1782  e morì a Capranica ( VT )  il 12 giugno 1856. Professò la Regola passionista il 20 novemvre 1802 e fu consacrato sacerdote il 29 dicembre 1805. Vigilante superiore, la nota caratteristica della sua vita fu quella di missionario itinerante sulle orme del Fondatore S. Paolo della Croce, e apostolo instancabile dell'infanzia di Gesù, la cui devozione propagò ovunque con la parola, con l'esempio e con tanti scritti .  Fu beatificato da Sua Santità Giovanni Paolo II il primo ottobre 1989. La sua tomba si venera nella nostra chiesa di S. A ngelo di Vetralla ( VT ).

 

L'INFANZIA  DI  GESU'  PRIMA  SCUOLA  DI  SANTI,

Non c'è dubbio che tra i sublimi misteri della nostra religione, il più soave, sia quello della santa Infanzia di Gesù Cristo.  La sua nascita temporale, contemplata da lontano per la fede, riempiva di consolazione gli antichi patriarchi. Lo stesso Redentore, infatti, rimproverando gli Ebrei per la loro incredulità, asserì di Abramo; Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno, lo vide e se ne rallegrò. E il santo vecchio Simeone, quando da Maria Santissima ricevette fra le sue braccia il pargoletto Gesù, con lo spirito pieno di dolcezza celeste, non si curò più , dopo tale visita, di vivere su questa terra, come fece capire esclamando; Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola. 

Quanto ci stimeremmo felici, qunato ci stimeremmo contenti, se questa sorte fosse toccata a noi !. Ma coraggio, vengono offerte anche a noi le stesse squisite dolcezze spirituali. Esse provengono all'anima ben disposta, se non dalla reale visita del Bambino Gesù, di cui non siamo degni, almeno dal rimirarlo spiritualmente rinato nei nostri cuori per mezzo di una parziale infusione della sua grazia che viene prodotta da una solida devozione a lui stesso. 

Affinche possiamo essere persuasi di questo, il pontefice III, e con lui comunemente i dottori della Chiesa, ci insegnano a distinguere in Gesù Cristo tre diverse nascite.  La prima è la nascita divina del Verbo dall'Eterno Padre. La seconda è quella temporale, dalla Madre.  La terza è quella spirituale che avviene nella mente e nel cuore dell'uomo.  E lo stesso Innocenzo soggiunge; Nella prima maniera il Verbo divino nasce continuamente dall'Eterno suo Padre; nella seconda maniera nasce spesso nella mente e nel cuore dell'uomo.  Cristo si concepisce per mezzo dell'affetto; nasce quando questo affetto produce l'effetto di buone operazioni; si nutre colprogresso in tali buone operazioni.

Ora, quale amore particolare usa Dio con noi più che con l'antico popolo d'Israele mentre, quasi fosse poco per il suo amore essere nato per noi una volta dalla sua Madre, vuole rinascere spiritualmente più volte in noi ! Egli fa questo con la sua preziosa grazia e cosi ricolma l'anima nostra di quella pace che fu annunciata a tutti dagli angeli nella beatissima notte della sua nascita temporale..

Ecco dunque dove vorremmo condurre tutto il popolo cristiano, ecco ilo dolcissimo invito che si fa a tutti i fedeli cattolici; essere innamorati di Gesù Bambino in maniera tale che,avendo continuamente davanti agli occhi le istruzioni pratiche e le virtù di cui fin dal presepe egli ci fece scuola, esse siano la scorta per ricondurre sul retto cammino le anime traviate e la norma per i futuri progressi di quelle buone.  Sia le une che le altre saranno sicure che, seguendo le tracce di questo celeste Pargoletto, non porrano il piede fuori del sentiero che conduce alla vita eterna e faranno acquisto di quel pregevole carattere di infanzia spirituale del quale Gesù Redentore vuole che siano dotati quelli che aspirano a entrare nel santo Paradiso, Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli.

Nè deve sembrare strano a nessuno l'invito ad applicarsi con tutto il cuore a onorare assiduamente l'infanzia di Gesù Cristo. Se infatti è lodevolissimo lo zelo di tanti ferventi acclesiatici e religiosi nel promuovere nel popolo cristiano la continua memoria della Passione e  Morte di Gesù, come non sarà anche raccomandabile l'eccitare in esso il ricordo assiduo della sua nascita nella grotta di Betlem...? E' là che il Verbo divino incarnato aprì la prima pubblica scuola di tutte le virtù. E' là dove tutto ciò che riguarda il Santo Bambino giacente sul fieno grida alle nostre orecchie, secondo quanto scrive san Bernardo; La lingua ancora non parla ma tutto ciò che riguarda grida. Grida questa stalla, grida la mangiatoia; gridano le lacrime, gridano i pannolini. Perfino le sue piccole membra non lasciano di gridare, anzi neppure la stessa infanzia tace.