BEATO INNOCENZO CANOURA ARNAU

Il beato Innocenzo dell'Immacolata ( Emanuele Canoura Arnau ) sacerdote e martire, nacque il 10 marzo 1887 in Santa Lucia del Valle de Oro, diocesi di Mondonedo in Spagna . Passionista dal 27 luglio 1905 e sacerdote dal 20 settembre 1913, disimpegno con grande dedizione il sacro ministro in varie comunità della sua provincia religiosa ( SANG ). Nella cosidetta < Rivoluzione delle Asturie  del 1934 > , mentre celebrava la santa messa nel collegio dei fratelli delle Scuole Cristiane di Turòn , fu incarcerato dai nemici delle religione colla comunità degli otto fratelli lasalliani e tutti furono fucilati il 9 ottobre dello stesso anno 1934. Fu beatificato dal Papa Giovanni Paolo II aprile 1990.

 

        DALLE OMELIE DI SANT'AGOSTINO VESCOVO

       ONORANO  VERAMENTE  I  MARTIRI  COLORO  CHE  LI  IMITANO

Ogni volta che facciamo, fratelli carissimi, solenne memoria dei martiri, procuriamo che, mentre per loro intercessione otteniamo dal Signore benefici temporanei, imitando il loro esempio meritiamo di ricevere quelli eterni. La solennità dei martiri infatti è celebrata in maniera giusta da coloro che dei martiri seguono gli esempi. Le festività dei martiri sono infatti esortazioni al martirio, affinchè non dispiaccia imitare ciò che piace celebrare. Noi però vogliamo godere con i santi, ma con essi non vogliamo sopportate le tribolazioni del mondo.  Ma chi non vorrà imitare, per quanto gli è possibile, i santi martiri, non potrà conseguire la loro beatitudine. Questo insegna anche l'apostolo Paolo quando dice; * Se saremo partecipi delle sofferenze, lo saremo anche delle consolazioni * e il Signore nel Vangelo; * Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me * . Colui che col capo non accetta di sopportare l'odio, rifiuta di far parte del corpo. 

Ma qualcuno dirà: E chi mai potrà seguire le orme dei beati martiri..? A costui dunque rispondo che, non solo i martiri, ma anche lo stesso Signore, se vogliamo, possiamo con il suo aiuto imitare. Ascolta, non me, ma lo stesso Signore che proclama al genere umano: * Imparate da me, che sono mite ed umile di cuore*. Ascolta anche il beato apostolo Pietro che ci ricorda; * Cristo patì per noi, lasciandoci un esempio, perchè nè seguiamo le orme *. Come pure l'apostolo Paolo afferma; * Fatevi imitatori di Dio, quali figli carissimi *. Cosa risponderemo a questo, fratelli carissimi, o quale scusa potremo portare..? Se qualcuno ti dicesse che devi imitare le opere straordinarie compiute dal Signore, la tua scusa potrebbe essere giusta: perchè non a tutti è dato compiere prodigi e miracoli: è possibile con l'aiuto di Dio vivere nella giustizia e nella castità, ed avere carità verso tutti. Il Signore stesso infatti non dice; * Imparate dame a far risuscitare i morti, a camminare sulle acque a piedi asciuti *; non dice questo, e cosa dice ? * .  Che sono mite ed umile di cuore * ; e inoltre * Amate i vostri nemici e fate del bene a chi vi odia * . E ancora; Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste, il quale fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi *. E benchè ci siamo molte altre cose in cui dobbiamo imitare sia Dio che i beati martiri, queste due tuttavia sono le principali, e cioè; essere miti ed umili di cuore, ed amare i nemici con tutte le nostre forze. 

Se uno dunque amerà i suoi nemici, in lui si adempirà ciò che il Signore ha detto: * Amate i vostri nemici, perchè siate figli del Padre vostro che è nei cieli*. Scegli ora ciò che ti piace. Se amerai i nemici, meriterai di essere non solo amico ma anche figlio di Dio. Se invece, non vorrai amare i nemici, non potrai godere della benevolenza di Dio.  E' scritto infatti; * Chiunque odia il proprio fratello è omicida *. E inoltre; * Chi non ama, rimane nella morte* . E ancora; * Chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perchè le tenebre hanno accecato i suoi occhi *. Sono forse queste, fratelli carissimi, parole mie ?  Sono tratte dalle Scritture sante e canoniche. Per questo, sia per non essere omicidi sia per non rimanere nelle tenebre, cerchiamo di amare non solo gli amici, ma anche i nemici; affinchè con l'animo sereno possiamo entrare in comunione con Dio pietoso e misericordioso, come egli stesso ci ha assicurato.