PADRE NOSTRO

SIGNORE , INSEGNACI A PREGARE ; LUCA 11,1-13

Gesù che prega provoca nei discepoli il desiderio di pregare come lui. E' evidentemente , una preghiera che ha dei riflessi esterni davvero speciale che, certamente , si ripercuotono sulla sua predicazione. I discepoli comprendono che una tale preghiera è molto diversa da quella insegnata dagli altri maestri spirituali di Israele e anche dallo stesso precursore di Gesù, per questo gli chiedono di insegnare loro la sua preghiera.  in questo modo, la preghiera che Gesù trasmette ai suoi diventa l'espressione caratteristica del loro ideale e della loro identità, del loro modo di rapportarsi con Dio e fra di loro.

PADRE;

La prima cosa  che Gesù insegna a proposito della preghiera è chiamare Dio con il nome di * Padre *. Per un ebreo del I sec; il rapporto con il padre era fatto di intimità, ma anche di riconoscimento della sua sovranità su ciascun membro della famiglia. Ciò si è riflesso sull'uso cristiano di chiamare Dio * Padre *.

PADRE SIA SANTIFICATO IL TUO NOME; 

E' Dio, nel messaggio dei profeti d'Israele, che santifica il proprio nome ( cioè se stesso ), il nome è la persona, intervenendo con potenza nella storia umana, nonostante Israele e gli altri popoli lo abbiano disonorato. 

Il soggetto del verbo * santificato * in Lc 11, 2, è Dio stesso. Ciò significa che la prima richiesta di questa preghiera non riguarda l'uomo e il suo indiscutibile impegno di onorare e rispettare Dio, ma Dio Padre stesso che deve fare in modo di farsi riconoscere tale da tutti gli uomini. Si chiede, quindi, a dio che si riveli nella sua sovrana grandezza; è una invocazione dal tono escatologico, strettamente legata con la successiva.

VENGA IL TUO REGNO; 

Il grande evento annunciato da Gesù è la vicinanza definitiva del Regno di Dio agli uomini. La preghiera di Gesù e del cristiano, dunque, è in stretta sintonia con quest'annuncio. Chiedere nella preghiera che questo regno sia sempre più visibilmente presente ottiene, infatti, due effetti; un cristiano che prega si confronta con il disegno escatologico di Dio, ma anche si pone in una radicale disponibilità verso questa sua volontà di salvezza. 

Dunque , se è vero che a Dio Padre si può e si deve manifestare ogni propria necessità, è altettanto vero che la preghiera cristiana  non è mai finalizzata all'uomo, non è mai una richiesta egoistica dell'uomo, ma il suo fine ultimo è glorificare Dio, invocare la sua piena vicinanza, la sua completa manifestazione. 

DACCI OGNI GIORNO IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO;

Il pane è il cibo più necessario, l'allimento primario, al tempo di Gesù come oggi. Quì però, + pane + indica il cibo in generale e anche, più ampiamente , ogni genere di necessità materiale dei discepoli. Il discepolo che sta pregando in questo modo è cosciente di non avere molte sicurezze materiali per il futuro, nemmeno a proposito del proprio nutrimento quotidiano; egli ha davvero * lasciato tutto * per seguire il cristo. 

PERDONA A NOI I NOSTRI PECCATI, ANCHE NOI INFATTI PERDONIAMO A OGNI NOSTRO DEBITORE;

Immerso nella salvezza donata dal padre con l'avvento del suo regno, il cristiano sa di essere perdonato in anticipo da ogni colpa. Questo lo mette nella condizione e nell'obbligo di perdonare gli altri, consentendo a Dio di rendere definitivo il perdono per il credente capace di perdonare.

Un comportamento del cristiano che non fosse in sintonia con la salvezza già ricevuta da Dio in Cristo, renderebbe vano per lui il perdono già ricevuto.