IO HO SCELTO VOI, DICE IL SIGNORE ;

 

 

C'era un uomo, che possedeva un terreno, vi piantò una vigna.. La diede in affitto  a dei contadini e se ne andò lontano. ( Matteo 21,33-43 ).

La vigna è il popolo di Israele, il padroni e è Dio, i contadini sono i capi del popolo,  i servi i profeti e il Figlio è Gesù. 

La parabola di questo Vangelo narra l'intreccio della nostra infedeltà con la passione ostinata di Dio. Gesù anticipa ciò che sta per accadere; anche lui verrà rifiutato. Gli ascoltatori sanno rispondere correttamente alla domanda di Gesù, sono convinti che Gesù parla di loro. 

Quanti messaggeri Dio manda nella nostra vita e quante chiusure segnano il nostro rapporto con Lui. Prima di pretendere che Dio ci ascolti, proviamo a sentire se Lui ha qualcosa da dirci. Paolo ci sorprende; * non angustiatevi per nulla *; ciò significa che Paolo vuole insegnarci a fidare di Dio, perchè ciò che rende il sereno il cristiano è fidare dell'aiuto di Dio , non significa ignorare i problemi della vita, ma presentarli a Dio. 

 

Non si può appartenere al popolo di Dio senza accogliere Cristo nella propria vita, aderendo a lui con l'obbedienza della fede e con le opere della carità. Essere cristiani significa essere innestati in Cristo che è la vera Vite, dalla quale fluisce la linfa che permette di dare frutto. 

 

Ti benediciamo, Padre, perche ci hai scelti come tuo popolo, la vigna che tu curi con tenerezza. 

Per amore ci hai donato tuo Figlio fino alla morte di croce, perchè dal suo sangue nascesse il nuovo popolo, come dall'uva spremuta nasce il vino giovane della festa . Fà che nella vigna della tua Chiesa possiamo offrirti non l'uva selvatica del nostro egoismo, ma frutti maturi di fratellanza.