I NINIVITI SI CONVERTIRONO DALLA LORO CONDOTTA MALVAGIA, E NOI....?



GIONA ( 3, 1-10 )

Se ci mettiamo dalla parte di Giona, dobbiamo ricoradare che Ninive, cioè < il mondo > gli altri, i non cristiani, sono dentro i confini dell'amore di Dio; che Dio non vuole condannarli, ma salvarli; che < Dio > che ha cura paterna di tutti, ha voluto che gli uomini formassero una sola famiglia e si trattassero tra loro con animo di fratelli. Il libro di Giona richiama il popolo di Dio a non ripiegarsi su se stesso, a non chiudersi pensando di essere la comunità dei salvati, magari perseguitata dagli altri. I cristiani sono stati scelti da Dio non per un previlegio, ma per un servizio. Siamo stati scelti da Dio per testimoniare una salvezza offerta a tutti. Nel contesto della quaresima, questa lettura è un invito a metterci dalla parte dei Nininviti. Il Signore è in mezzo a noi e ci concede quaranta giorni di tempo per fare penitenza. Gli abitanti di Ninive hanno accolto la parola di Dio e si sono convertiti. Potremo proclamre l'invito alla conversione soltanto se potremo fornire la testimonianza di ciò che essa ha significato per noi.

 

A QUESTA GENERAZIONE NON SARA' DATO CHE IL SEGNO DI GIONA ( Lc 11, 29-32 ). 

Come Giona per i Niniviti, cosi anche il Figlio dell'uomo sarà < segno > per questa generazione. Dio non vuole convertire gli uomini per mezzo di segni meravigliosi, spezzando in tal modo tutte le resistenze umane. Se agisce in questo modo non sarebbe più il Dio che ha scelto di diventare il servitore degli uomini per meritare il loro amore e la loro fiducia gratuita. Dio non ci presenta altri segni che quello di Gesù; nella sua condizione umana, assunta in fedeltà, in obbedienza e in amore.egli fa trasparire la presenza divina a tal punto che Dio è oresente nella sua stessa morte, per risuscitarlo.

La fede non si basa sui miracoli, ma sulla fiducia che si concede alla persona di Gesù. Il miracolo stesso non sarebbe percepito senza un afede iniziale, che esso può confermare e rafforzare. La regina del sud e i Niniviti, che hanno accettao con prontezza la sapoenza di Salomone e la predizazione di penitenza di Giona, ci vengono proposti da Gesù come esempi di fede e di conversione interiore da imitare. Un'ulteriore precisazione può essere data dal che oggi è il cristiano che dev'essere nel mondo un segno che sia appello alla conversione.