SI VESTE E FA LA SUA SOLENNE PROFESSIONE RELIGIOSA

CAPITOLO IV;

 

Quantunque il prefato Monastero di Santa Lucia sia un monastero dove fiorisce lo spirito di perfezione, ciononostante siccome il Signore aveva stillato nel cuore di questa sua serva un gran spirito di ritiramento, di rigore, e di mortificazione, e per tal'effetto avrebbe bramato un monastero più rigido e di perfetta vita comune, perciò accade che appena entrata, fu sorpresa da tal noia, da tal tedio, e malinconia, che se ne sarebbe tornata a casa la prima sera, ma vincendo se stessa, vi perseverò costantemente.

In quel tempo che dimorò in monastero in abito secolare, il Signore volle provare la sua costanza con privarla delle solite consolazioni spirituali, onde se la passava in grandissima pena, temendo di avere operato contro la volontà di Dio per l'impulso, che aveva di farsi religiosa di un monastero di stretta osservanza. Dissimulava peraltro il tutto, ed all'esterno non ne dava veruno indizio; sichè fu persuasa e dalla religiosa sorella e da altre a vestire il santo abito, ed essa vi si piegò, sebbene con non piccola ripugnanza; tanto più che vedeva il padre che godeva di vederla religiosa in quel monastero.

La sua vestizione la fece il 22 novembre  1733, prendendo il nome di Candida Crocifissa.

L'anno del noviziato lo passò con gran fervore di spirito, e con molta esattezza nell'osservanza regolare, e già si appressava il tempo di fare la sua professione, quando accadde la morte in quel monastero di una religiosa conversa.

Con questa occasione se gli accese nel cuore un grandissima desiderio di occupare il suo luogo, e di passare allo stato più umile di sorella conversa; comunicò questa sua accesa brama alla M.Abbadessa, ed alla propria sorella, ma trovò in esse gagliardissima opposizione, onde le convenne negare se stessa, e non parlarne più.

Il nemico peraltro infernale non dormiva, nè cessava di incalzarla con uan tentazione, tanto più particolare, quanto che sotto apparenza di maggiorr bene. Ponevale in mente che perchè vi voleva un monastero più stretto, che avvertisce di non legarsi con i voti, che dopo se ne sarebbe pentita, senza potervi trovare verun rimedio, ed altre cose consimili al sommo afflittive.

Non mancò di prontamente soccorrere questa sua afflitta ancella il Benignissimo Gesù, onde le fece intendere che facesse pure la sua professione, perchè sarebbe dimorata in quel monastero fino a che ad Esso sarebbe piaciuto. Ciò bastò per porre il suo spirito in vera pace, ed in perfetta tranquillità sicchè, premessi il spirituali esercizi nell'anno 1734  il 22 novembre con molta consolazione del suo spirito, fece la solenne professione, e si offerse al Signore hostiam viventem, sanctum Deo placentem ( Sacrificio vivente santo e gradito a Dio ).