NASCITA ED INFANZIA DI MARIA CROCIFISSA

Capitolo I 

 

Ebbe il suo nascimento Maria Crocifissa nella città di Corneto da onesti e pii genitori, che furono Antonio Costantini e Girolama Falcioni. Venne alla luce di questo mondo il 18 Agosto 1713. Di soli sette mesi, ma più morta che viva, motivo pel quale gli attenti genitori procurarono le fosse accelerato con sollecitudine il Sagro Lavacro ponendole il nome di Faustina Geltrude, già credevano di doverne presto restare privi, atteso che per due mesi se ne stiede come moriente, senza piangere e senza succhiareil latte, ma era la madre costretta a darglielo spremuto per mantenerla in vita. Il Dio però che l'aveva creata per tanta sua gloria, degnossi dopo il nono mese di darle la consueta vivacità e salute, e di lì in poi andò di mano in mano crescendo con buona salute, e prosperità.

Appena si rese capace di apprendere non si contentò la pia di lei madre di istruirla essa medesima, ma volle mandarla dalla scuola delle Maestre pie, acciò meglio fosse curata nel s. timor di Dio e nelle virtù cristiane. La Divina Maestà l'andava prevendo nelle divine sue benedizioni, perciò la tenera ragazza molto gustava di frequentare la sudetta scuola, ed apprendere gli ottimi insegnamenti che quivì udiva.

Fino da questa innocente età degnossi il Signore d'istillare nel suo cuore un vivo desiderio di patire per suo amore. Una divota compagna la conduceva in una camera per fare insieme qualche penitenza per dar gusto al dolce Gesù, ed una volta gli fece battere la fronte più forte sul pavimento, gustando frattanto di patire per il suo Dio.

Vedendo sull'altare della stanza del lavoro l'immagine di un Crocifisso ben grande di rilievo, lo pregava istantemente a concedergli una piaga per poter patire per suo amore, ma gli domandava però che tal piaga gliela dasse in posto che non potesse essere da nessuno veduta ( come il Signore esaudisce questo santo desiderio, a suo tempo, lo vedremo nella seguente storia ). 

Per ora basti il riflettere che la scuola allora era appunto in una di quelle case, che furono gettate a terra, affine di fabbricare il monastero della SS. Passione, nel quale essa compì il felice corso della sua dolorosa pellegrinazione.

Era di un naturale assai quieto, onde talvolta le maestre le dicevano scherzando; Non ci stordire tanto colle ciarle, ed essa non con altro rispondeva che con un divoto sorriso. Era umile, ubbidiente, divota, e molto compassionevole verso i poverelli; onde sottraevasi il cibo dalla bocca per darlo ai medesimi.

Siccome era questa divota fanciulla molto grata al Signore, e dì già vi aveva S.D.M. ( Sua Divina Maestà ) istillato l'amore al patire, perciò volle incominciare ben presto a purificarla colle croci. Verso l'età di circa sei anni fu visitata con una dolorosa infermità, che fra la febbre, i dolori e la convalescenza se la passò circa un anno in patire, godendo intanto di sostenere qualche cosa per amore del suo diletto.

Terminata questa prima succedette la seconda croce, e questa non fu leggera in quella piccola età. Una donna di casa, forse istigata dal demonio, senza vrun motivo, incominciò a maltrattare l'innocente ragazza, battendola sovente, e strapazzandola malamente, e poi le comandava di non parlare di ciò con alcuno, minacciandola di farle di peggio se l'avesse detto. Soffriva, e taceva la povera figliola, e non ne fece giammai parola con veruno.

Giunta all'età di circa otto anni ebbe un'altra infermità non breve, di febbre terzana, e quaranta, ed anche questa croce sostenne con gran pazienza, e finalmente ne restò liberata, ma per suo maggior male,  conforme ...

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