L'AVARIZIA

L'amore del guadagno non è sempre proibito. Provedere al proprio sostentamento e a quello della famiglia per il presente e per l'avvenire è un dovere. L'economia è una virtù. Senza ricchezza non vi è civiltà possibile, nè progresso, è necessario possederne. Ma quando la ricchezza è considerata come scopo e non quale mezzo, quando è ricercata per se stessa e non per il conseguimento dei beni superiori, quando diventa un'occasione e spinge all'ingiustizia, allora l'amore che le si porta degenera in avarizia. 

 

 

 

Passione sregolata che inaridisce il cuore, lo incatena alla materia e gli interdice ogni slancio di bontà, come nel ricco perverso della parabola . Lo agghiaccia per cosi dire al contatto refrigeratnte dell'oro e lo rende persino capace di ogni sorta d'iniquità. Quanti invidie, gelosie, opposizioni feroci, lotte d'interesse e odi suscita dall'avarizia. L'uomo avido solleva litigi, perciò Gesù dice; Guardatevi da ogni cupidigia. 

 

 

L'idolo del denaro si abbevera di lacrime e di sangue. Gli uomini non si amano più perchè amano troppo il denaro. 

Fate dunque morire la cupidigia, raccomanda san Paolo, che è un'idolatria, l'idolatria del vitello d'oro. 

La ricchezza dei meriti e della carità è la sola vera che non si può perdere ed è eterna. Reagire contro l'amore sregolato dei beni tereni e darne che non ne hanno, per il cristiano è un dovere.