LA FORMAZIONE SECONDO IL CARISMA PASSIONISTA

 

1.   La Formazione Cristiana secondo la Parola di Dio ;

A. La Formazione Passionista porta alla perfezione la fondamentale formazione cristiana. 

 a.1. Cos'è la formazione cristiana?

La formazione cristiana è una formazione alla consacrazione della propria vita a Dio attraverso la conformazione a quell'immagine di Dio che è il Signore Gesù morto e risorto. Per il cristiano, la consacrazione fondamentale è quella battesimale; ogni altra consacrazione, religiosa, sacerdotale o matrimoniale, si fonda su quella battesimale. 

a.2. La Parola di Dio ( Rom, 12,2 ) parla esplicitamente di formazione, usando la radice greca morphè e metamorphèin. Nel contesto del testo bibblico si può riscontrare un'attività di formazione in atto da parte dell'apostolo Paolo ed un invito ad attuare un'autoformazione, rivolto ai cristiani di Roma.

Guardiamo brevemente il testo esaminando in tre punti; 

* Pars destruens; demolire la conformazione - nella quale tutti nasciamo - alla mentalità del secolo presente, * il mondo così com'è *, destinato a passare ( Cor 7,31 ) 

* Pars construens; entrare in un processo di trasformazione; metamorphousthe.

* Punto di arrivo; per diventare conformi all'immagine del Figlio di Dio, crocifisso e risorto ( Rom 8,29; Fil 2,5-11 * i sentimenti di Cristo Gesù ), ed aprirsi al mondo che viene, alla nuova creazione di Dio in Gesù. 

Dunque, punto di arrivo della formazione cristiana è la conformazione a Cristo nell'obbedienza al Padre, cioè nell'attuazione del disegno del Padre su ciascuni di noi che si esprime anzitutto nella vocazione, che è sempre personale. Al termine del percorso, ognuno di noi deve poter dire con immensa felicità; Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me.  Con Lui sono crocifisso al mondo e il mondo per me è affisso ad una croce ( cfr. Gal 2, 19-20 e 6, 14 ). Cristo mi ha reso libero, adulto, responsabile, capace di amare, capace di avere una vita feconda, cioè di essere padre e madre. 

Quanto è importante questo, anzitutto per noi consacrati. 

Paolo pensa di partorire sempre di nuovo i suoi discepoli per arrivare la fine di ogni formazione cristiana, che è la formazione di Cristo in loro; finchè non sia formato Cristo in voi ( cfr. Gal 4,19 ).

a.3. Ma come ci si pone oggi su questo versante di * nuova conformazione a Lui ? * Oggi si parla giustamente di rispetto della persona singola, per cui va evitato ogni disprezzo verso la persona, accoglienza dell'originalità di ciascuno.. Ma bisogna stare attenti perchè, cristianamente parlando, questo rispetto non conduca al rifiuto della trasformazione della persona, paralizzandola nella sua realtà pre-battesimale e mondana, nelle sue malattie interiori e dipendenze varie, impedendole quel cammino di liberazione e di guarigione che la Grazia offre.

Resta sempre un tema fondamentale di riflessione quanto la Regola scritta da san Paolo della Croce dice sul discernimento di coloro che chiedono di essere passionisti; il candidato * considererà se per la gloria di Dio e per la salute sua e dei prossimi sia veramente disposto a patir molto, ad essere burlato, disprezzato, a soffrire voltentieri travagli e tribolazioni.  Su queste disposizioni dovrà fare l'esame il superiore provinciale o suo delegato. Questa è onestà; poichè, se uno vorrà servire il Signore, dovrà affrontare queste sofferenze. Non è onesto nascondere questo ai giovani.

a.4. Pertanto, non c'è consacrazione religiosa che non si radichi nella consacrazione battesimale e la promuova, nella morte e risurrezione di Gesù ( immersione nella morte e sepoltura di Gesù - cf. Rom 6,3-4; emersione dalla vasca battesimale che rappresenta la Chiesa, grembo materno in cui si nasce alla fede, per partecipare alla risurrezione ed entrare in una vita nuova- cf. Rom, 6,4,ss ). Paolo della croce esprime questa dottrina con la immagine della Morte Mistica e della Divina Natività. 

B. Le difficoltà e le resistenze alla conformazione a Cristo

Proporre una conformazione alla morte e sepoltura di Gesù, ossia, proporre una morte all'uomo vecchio, al vecchio Adamo, non vuol dire proporre una vita condannata alla sofferenza ed all'infelicità, ma proporre l'autentica di cui l'uomo ha bisogno, quella che viene dal Cristo crocifisso e risorto.

Ma per compiere tale processo occorre affrontare e superare delle resistenze. Anzitutto si tratta di prendere conscienza della propria fragilità, del proprio peccato ( cf. Rom 7) non faccio quello che voglio, ma quello che detesto. C'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di farlo..

Ci sono molti riferimenti a riguardo nelle Lettere di san Paolo della croce; si veda in particolare la Circolare inviata ai suoi religiosi per la Pentecoste del 1750. Ne ricordo una; * Siate sitibondi che vi sia rotta la vostra volontà, come il cervo alla fonte. Vi paia d'aver perso quel giorno nel quale non rompete la vostra volontà e non l'assoggettate a qualcuno ( Lettera ai Passionisti, a cura di F. Giorgini, 838 ).

                            2. Le categorie essenziali della formazione passionista

Categorie essenziali della formazione cristiana e passionista sono la morte e la sepoltura nell'immersione battesimale ( Morte Mistica e Divina Natività ), la rinuncia, la Kènosi, il servizio, l'obbedienza alla volontà di Dio, l'Eucaristia. Queste categorie potrebbero essere prese come temi su cui soffermarsi nei diversi stadi della formazione.

Specifichiamo il cammino proposto da san Paolo della Croce.

              2.a La rinuncia; chi ama la sua vita la perde, chi perde la sua vita per il Regno si apre ad una vita piena ( cf.Mt 16 24 ). Cosa vuol dire per me oggi questa Parola ?? Cosa vuol dire san Paolo della Croce quando chiede a chi vuol farsi passionista di esaminarsi per vedere se sia veramente disposto a patir molto, ad essere burlato e disprezzato ?? 

E' evidente che nonè lecito disprezzare nessuno, ogni persona ha diritto alla sua dignità; nello stesso tempo so che soltanto attraverso la mia conformazione a Cristo burlato e disprezzato, posso fondare una comunità ed una società dove l'uomo sia rispetato ed amato.

E' chiaro che questo si può capire soltanto se si prende piena coscienza del potere del peccato che ci domina e che ci costringe a fare non il bene che vogliamo, ma il male che non vogliamo. Una delle caratteristiche più evidenti della spiritualità di san Paolo della Croce era la profonda coscienza del proprio peccato ( si definisce * il massimo dei peccatori, una sporchissima cloaca, un abisso di iniquità, ecc.. cf. Foffoli, III2430 ). 

Il passionista è chiamato ad essere, nel mondo contemporaneo, la sentinella che impedisce alla Chiesa ed ai singoli cristiani di cadere nella trappola della mentalità razionalista e mondano, svuotando la sapienza della croce ( cf, 1 Cor 1, 17 ).

                 2.b    La kenosi; * svutò se stesso, assumendo la condizione di servo ( Fil 2,7 ). La kenosi è una discesa, come un tuffo, dall'alto verso in basso. Al Verbo di Dio spetta la gloria del Padre, ma Gesù scende, si fa uomo, l'ultimo degli uomini, muore, ma non di una morte qualunque, bensì della morte degli schiavi, la croce.

Tutto il cristianesimo è kenotico; il passionista attua nella sua vita questa realtà kenotico, sotto i vari aspetti; c'è più gioia nel dare che nel ricevere. La persona non sara mai felice senza kenosi. Non si chiama la gente a sottomettersi ad un'amara passione, ma si indica e si promuove l'unica via della felicità che l'uomo reclama.

             3.b   Il servizio; Il Figlio dell'uomo è venuto per servire e dare la vita ..In tutta la Bibbia, in particolare in Isaìa 53 si parla del servo sofferente di Jahwè. Il passionista è garante di questa mentalità. La consacrazione passionista esige il servizio. Mi chiedo; perchè sono entrato in Congregazione, per essere servito passando da una classe inferiore ad una superiore ( clericalismo ) o per avere il privilegio di conformarmi a Cristo nel servire e dare così concretamente la mia vita in una quotidiana donazione di me stesso ?

             4.b L'obbedienza alla volontà di Dio.

La passione è anzitutto obbedienza. E' un sì detto al Padre, in totale contrasto col peccato di origine che fu un no, una disobbedienza. Cf. Ebr 10,5-10; Entrando nel mondo Cristo dice... Cf. Gv 10,17-18; Do la mia vita per poi riprederla di nuovo.. Anche quì è importante impostare un serio discorso sull'obbedienza. Non si tratta di una obbedienza etica, disciplinare, per organizzare la vita comune ( come in un gruppo di lavoro, un'azienda, una caserma, ecc ). Se formiamo i giovani all'obbedienza puramente etica e disciplinare non formiamo il passionista alla gratuità della Passione e del servizio. La formazione sarà inadeguata e sarà difficile anche ottenere la stessa obbedienza etica ( interviene il * a mio modesto parere * ).

E' forte la tentazione di fermarsi all'obbedienza etica e disciplinare, perchè essa è immediatamente verificabile e quindi immediatamente gratificante per il formatore. Un obbedienza etica, impostata sulla base di qualsiasi fattore ( riconoscimento, apprezzamenti, stima, ecc.. ) non conduce ad una interiorizzazione dell'obbedienza di Gesù al Padre nella verità, ma conduce facilmente ad assumere delle maschere.. 

Per san Paolo della croce era fondamentale la dottrina della volontà di Dio da compiere sempre, come conformazione all'obbedienza di Gesù al Padre. Ricordiamo qualche frase dalle lettere; * Credo che la croce del nostro dolce Gesù avrà poste più profonde radici bel vostro cuore e che canterete ; patì et non morì; oppure aut patì aut morì; oppure ancor meglio; nec patì nec morì, ma solamente la totale trasformazione nel Divin Beneplacito * ( L II, 440. A suor C.G.Gandolfì, 10(7(1743.

      5.b Amore, dono di sè - Paternità e maternità;

Non c'è amore più grande.. ( cf. Gv. 13, 13 ss).

Legame stretto tra concezione di Dio-Amore e Passione di Gesù. L'Amore grande si esprime nel sacrificio. Se Dio non potesse amare fino a soffrire, qualsiasi creatura che lo può fare sarebbe più divina di Lui, ma questo è evidentemente assurdo. San Paolo della croce parlava dell'oceano della Divina Carità di Dio, da cui procede questo mare della Passione santissima di Gesù Cristo, che sono due mari in uno  ( Lettere ai laici. ( A cura di Max Anselmi ), Roma 2002, 279. A L. Burlini, 04/07/1748.  La persona cresce nell'apertura all'altro, nella comunità. Mentre il bambino è - senza colpa - autoreferenziale, l'adulto è tale quando entra in relazione e ne assume la responsabilità.

Da quì si genera la capacità di scegliere e cioè di amare. La vera libertà è * amare fino alla fine *, scegliere sempre il bene ( non fare quello che si vuole ) ; è generare vita, essere padri e madri. L'esperienza della figliolanza precede e condiziona la capacità della paternità e della maternità, cioè del dono di sè. Maria è l'esemplare perfetto di questo sviluppo vitale; poichè fece una perfetta esperienza di figliolanza di Dio ( libera dal peccato originale ), per questo potè diventare addirittura Madre di Dio.

L'esperienza della figliolanza si verifica nella capacità di sottomissione amorevole e di obbedienza. Dio stesso, dicono alcuni padri della Chiesa, manifestò maggiormente la sua potenza nell'umiliarsi nell'Incarnazione che nel creare i cieli e la terra.

La comunità che è la Chiesa ( la Congregazione ) è tenuta a fornire ai formandi un'autentica esperienza di figliolanza, la sicurezza di essere amati.

                 6.b Divina Natività, partecipazione alla resurrezione; Colui che ha risuscitato Cristo dai morti, darà la vita anche ai vostri corpi ( Rom 8, 11b e ss..)

Discernere e vivere lo Spirito che ha risuscitato Gesù dai morti, fare esperienza della Nuova Natività, è forse più difficile di quanto lo sia il conformarsi all'obbedienza fino alla morte di Gesù.

Siamo spesso costretti nelle trame di un moralismo asfissiante, senza speranza, senza fiducia, una chiesa tutta quaresimale e niente affatto pasquale ! ( cf. Papa Francesco ). Una Passione senza resurrezione non è la Passione di Gesù. E' moralismo per cui Giuda si toglie la vita, castigandosi. Il moralismo che schiaccia l'uomo di oggi senza Dio è disperato perchè privo di misericordia. 

Nella formazione è necessario essere in grado di discernere l'apertura allo Spirito della resurrezione che si attua nel discepolo. San Paolo della croce parla moltissime volte di esperienze di una vita che lui chiama * deifica, tutta santa *, della gioia, che accompagna l'esperienza di un amore doloroso e di un dolore amoroso. Non parla mai della morte mistica senza parlare simultaneamente della natività ad una vita nuova e deifica. 

Concludendo, quì si tocca il culmine della spiritualità di san Paolo della croce, che è una spiritualità dell'immedesimazione con Dio vissuta nella reciprocità che Paolo vede tra l'anima e Dio. Scrive a Lucia Burlini; Lasciate dunque l'Immenso Bene si riposi nel vostro spirito. Questo è un riposo reciproco; Dio in voi e voi in Dio. O dolce lavoro ! O lavoro divino ! Dio si ciba, dirò così, che non ho termine, Dio si ciba del vostro spirito e il vostro spirito si ciba dello Spirito di Dio; Cibus meus Christus et ego eius.. Dio si riposa in voi. Dio tutta vi penetra e voi tutta in Dio e voi tutta trasformata nel suo Amore ( L II, A L. Burlini, 25/05/1751 ).

                                       P.Carlo Scarongella, cp.

                                           Maestro dei novizi