IL MONDO IMMERSO NEL CHIASSO

SILENZIO  DA RICOPERARE;

 

Il mondo, immerso nel chiasso, ha urgentemente bisogno del silenzio. Le persone di fronte al vuoto che produce angoscia e disperazione, sono alla ricerca di una dimenzione più profonda capace di unire i cocci di una esistenza frantumata, di integrare la vita lacerata, di restituire senso e significato alla propria esistenza. 

C'è fame di soldi, di pane, ma c'è anche fame di bellezza, di profondità, di amore vero e autentico. C'è desiderio di pienezza.

La soddisfazione delle necesità materiali non ha portato la felicità promessa. La civilizzazione tecnica e industriale non ha mantenuto le promesse. Invece di offrire un mondo umano, ha prodotto la massificazione delle persone, una angosciosa incomunicabilità, un futuro cariso di minacce, la miseria di miliardi di persone, la perversione dei sentimenti , il vuoto. La gente è stanca di messaggi futili. E' stufa anche di sentire parlare le cose buone, di lunghi discorsi ireale da quelo che si dice. Il mondo ha bisogno dei testimoni veri, di persone che hanno incontarto Dio, ne escono raggianti dall'esperienza di Dio e che riescono a contagiarne anche agli altri.

La gente vuole incontrare Dio. Vuole lasciarsi incontare da Dio, vuole parlare con Dio, a partire dall'esperienza di Dio. Dialogare con lui, piangere davanti a lui, rallegrarsi con lui, affidargli la vita e il destino. Immergersi in lui.

Il cristiano è chiamato a fare la sua esperienza personale di Dio e ciò è possibile soltanto coltivando ana amicizia personale con Lui attraverso il silenzio dell'ascolto e della meditazione. 

 

 

Lo stare con Gesù è il passo originario di qualsiasi attività quotidiana, sedersi ai suoi piedi per ascoltarlo, come fa Maria, sorella di Lazzaro, nella umile casa di Betania, poi da lì nasce la fede... Gesù è la parte migliore. Allontanarsi da Gesù, pur nella generosità del lavoro è una mancanza del nostro amore.

Preoccupati della vigna ci dimentichiamo del Signoredella vigna. In realtà è l'intima comunione con Lui, alla stregua dell'unione dei tralci con la vite, è la garanzia di avere frutti abbondanti dell lavoro. 

 

 

Nel silenzio sono chiamato a svuotarmi di me stesso per lasciare lo spazio a Gesù. A mettere a disposizione sua le mie qualità.  A correggere i miei difetti a partire da quello che Lui vuole da me. A imparare i suoi atteggiamenti, la sua maniera di essere e di agire. Il tempo dedicato a Lui in silenzio non è tempo perso , ma una maniera di amare gli altri in Dio. A che serve socorrere i poveri se allo stesso tempo, oltre a sfamare la loro fame di pane non sfamiamo anche la fame di Dio...? Tutte due è necessario.. equilibrata. 

 

Il povero semplicemente sfamato, se non ha una profonda esperienza di Dio, si trasformerà anche lui in oppressore. Anche il povero ha bisogno di essere istruiti sull'amore di Dio . La liberazione del povero esige l'amore di Gesù, attraverso l'esperienza profonda di Dio da parte di chi è chiamato ad evangelizzare.