BEATO EUGENIO BOSSILKOV

Il Beato Vescovo Eugenio Bossilkov ( martire ), Passionista, nacque a Belene ( Bulgaria ) il 16 novembre 1990. Educato fin dagli undici anni nei seminari passionisti di Oresch e Russe ( Bulgaria ) , viene inviato in seguito in case religiose passioniste in Belgio ed Olanda per completare gli studi. Col noviziato a Ere Belgio cambia il nome di Vincenzo ricevuto al battesimo con quello di Eugenio del S. Cuore. Al termine degli studi teologici viene ordinato sacerdote il 25 luglio 1926. Trasferito a Roma, nel 1932 si laureò al Ponteficio Istituto Orientale. Rientrato in Bulgaria nel 1933, dopo il servizio pastorale come parroco a  Russe e Bardarski- Gheran, nel 1947 viene consacrato Vescovo di Nicopoli. Conosciuto ed amato in tutta la Bulgaria, fu condanato a morte durante la persecuzione stalinista e fucilato nel carcere di Sofia l'11 novembre 1952.

                     RIMANGONO  FEDELMENTE  CONGIUNTI  COL  ROMANO  PONTEFICE

Sappiamo tuttavia anche che i figli delle Chiese Orientali, con animo eroico perseverano nella loro fede; resistono ai nemici del cristianesimo con la stessa invita fortezza con cui resistettero un tempo i vostri antenati; elevano le loro suppliche al cielo, se non pubblicamente, almeno in privato; rimangono fedelmente congiunti col Romano Pontefice e coi loro pastori; così pure venerano in modo particolare la beata Vergine Maria, regina amorosissima e potentissima del Cielo e della terra, al cui Cuore Immacolato li abbiamo tutti consacrati. Tutto ciò è senza dubbio auspicio di certa vittoria per l'avvenire, di quella vittoria, però, che non scaturisce dal sangue di uomini in lotta tra di loro, che non è alimentata da uno sfrenato desiderio di potenza terrena, ma che si fonda sulla conveniente e ligittima libertà: sulla giustizia, praticata non solo a parole ma anche coi fatti, verso i cittadini, i popoli e le nazioni, sulla pace e carità fraterna, che uniscono tutti coi vincoli dell'amicizia e soprattutto sulla religione, che ordini rettamente i costumi, moderi le aspirazioni private, mettendole al servizio del pubblico bene innalzi le menti al Cielo e finalmente tuteli il civile consorzio e la concordia di tutti.

Ciò forma l'oggetto delle Nostre più vive speranze; nel frattempo, tuttavia, le notizie che ci pervengono sono tali da rendere più acerbo il nostro dolore. Giorno e notte, noi con paterna sollecitudine rivolgiamo la nostra mente e il nostro cuore a coloro che ci sono stati affidati per divino mandato , e che sappiamo trattati in alcuni luoghi in una maniera così indegna, da essere fatti oggetto di calunnie, per il loro fermo attaccamento alla fede cattolica, e da essere privati dei loro legitimi diritti, non esclusi qualche volta anche quelli così insiti alla natura umana, che se vengono conculcati con la violenza, col timore o con qualche altro mezzo, ne viene a scapitare la dignità stessa dell'uomo. 

Fra queste tristissime notizie a noi pervenute, ve n'è una che in quest'ultimi tempi ha dolorosamente colpito più di ogni altra non solamente noi, non solo tutti i cristiani, ma altresì tutti coloro che tengono in onore la dignità e la libertà dei cittadini; vogliamo riferirci alla Bulgaria, dove esisteva una piccola ma fiorente comunità di cattolici, e dove una terribile bufera ha seminato tristi lutti nella Chiesa. Coi soliti metodi di accusa, sono stati imputati crimini pubblici ai ministri di Dio; fra questi, il venerabile fratello nostro Eugenio Bossilkov, vescovo di Nicopoli, è stato condannato alla pena capitale, insieme con altri tre sacerdoti suoi collaboratori nel ministero pastorale. Inoltre, non pochi altri sono già nel carcere o si trovano nei campi di concetramento, ed a costoro si agginge uno stuolo di cattolici puniti varie maniere, e perciò insigniti della medesima palma e del medesimo onore. 

                          ( Dalla Lettera Enciclica * Orientales Ecclesiae * di Pio XII, Papa)